Condono IMU e TASI 2019: Tutti i Cambiamenti

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Sono molte le novità previste dal decreto sulla pace fiscale 2019: la Commissione Finanze del Senato ha infatti approvato l’emendamento omnibus del Governo che restringe il condono di debiti e cartelle. Più nello specifico, nel testo del decreto legge fiscale n. 119/2018 collegato alla Legge di Bilancio 2019, viene confermato che partirà la nuova rottamazione delle cartelle, ma non vi è traccia, invece, del saldo e stralcio delle cartelle come era stato annunciato più volte, mentre è confermata per il momento la cancellazione dei debiti fino a 1.000 euro.

In questa manovra però, non sono ammesse al condono né l'IMU né la TASI, come non è prevista la rottamazione ter per le imposte sulla casa e le tasse locali. La proposta era stata avanzata con un emendamento al DL n. 119/2018, che intendeva ampliare il condono dei debiti con il Fisco ammettendo anche l’Imu e la Tasi ( le entrate comunali) alla cosiddetta pace fiscale, che entrerà in vigore a pieno titolo dal 1 gennaio del nuovo anno.

Scopriamo nel dettaglio cosa ci riserverà il 2019 per quanto riguarda IMU e TASI.

Niente condono IMU e TASI per il 2019

Come abbiamo già detto, le imposte sulla casa IMU, TASI e altre tasse locali sono state escluse dalla rottamazione ter, fondamentalmente perché non è passata la proposta del governo di parte del governo di estendere ai comuni la facoltà di aderire alla nuova sanatoria.

Per quanto riguarda l’emendamento proposto al testo del DL n. 119/2018, questo avrebbe conferito agli enti locali il potere e la responsabilità di stabilire l'eventualità di estendere o meno il condono alle tasse locali, appunto IMU e TASI. Questa misura non è stata approvata dalla ragioneria, di conseguenza all'ente comunale non spetta alcuna decisione in merito, pertanto dal 2019 non ci sarà alcuna definizione agevolata per i contribuenti che non hanno pagato le imposte sulla casa IMU e TASI e le altre tasse locali.

IMU e TASI in un'unica imposta?

Sebbene sia oramai chiaro come IMU e TASI non saranno coinvolte nella pace fiscale, si potrebbe prefigurare la possibilità nel 2019 di una fusione di queste due imposte sulla casa in un’unica aliquota. Tutto ciò è contenuto nel testo della Legge di Bilancio 2019.

La proposta di fusione delle due imposte sulla casa in un unico prelievo è stata avanzata dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), pronunciatasi nel corso dell’Audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, chiedendo inoltre che vengano rivisti i poteri e le responsabilità dei sindaci. In virtù dell'eliminazione della sanatoria da parte del governo, gli enti locali non dovranno quindi decidere se ammettere o meno il condono delle imposte IMU e TASI e altre tasse comunali mentre la dell’ANCI di unire le due imposte in un'unica tassa, ha come fine quello di ottimizzare l’organizzazione della fiscalità comunale, appunto riunendo le tasse sulla casa in un’unica aliquota abolendo la TASI, è stata accolta dal Governo che ha proposto un apposito emendamento al Ddl di Bilancio 2019.  

Quali sono gli importi per il 2019?

Per quanto concerne gli importi di IMU e TASI relativi al 2019, occorre precisare che coloro i quali non hanno pagato le imposte sulla casa IMU e TASI, non potranno sanare il debito per entrambe facendo domanda di definizione agevolata alla rottamazione ter, considerato che il governo ha escluso l'eventualità di inglobare le tasse locali IMU e TASI alla cosiddetta pace fiscale. Inoltre, anche qualora dovesse essere approvato l'emendamento riguardante la fusione delle due imposte sull'abitazione, molto probabilmente non ci saranno reali vantaggi per i contribuenti, ma fortunatamente nemmeno svantaggi: l'importo dovuto infatti non sarà modificato poiché è prevista una clausola invarianza.

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Benefici e scadenze

L’unico beneficio che si ottiene sarà sicuramente la riduzione di un adempimento fiscale per lo Stato, gli enti locali e i cittadini; tuttavia la data di scadenza entro la quale pagare il saldo delle imposte sulla casa è la stessa per entrambe e fissata per il 17 dicembre di ogni anno.

Per quanto riguarda l'anno in corso, il saldo IMU e Tasi dovrà essere pagato entro lunedì 17 dicembre 2018. Il pagamento dell’IMU e della Tasi potrà essere effettuato tramite la compilazione del modello F24, nel quale sarà indicato il codice tributo fornito dall’Agenzia delle Entrate in base al tipo di immobile. Viene da sé che se non si vuole incorrere in interessi e sanzioni previsti per il ritardo nei versamenti, occorrerà pagare l'importo dovuto del saldo entro la scadenza annuale fissata al 17 dicembre.

Il calcolo dell’importo di IMU e TASI da pagare varia a seconda della categoria dell’immobile e sono necessari i seguenti dati:

  • categoria catastale dell’immobile;
  • rendita catastale rivalutata al 5%;
  • valore dell’aliquota deliberata dal Comune;
  • percentuale di possesso;
  • mesi di possesso nell’anno;
  • coefficiente catastale relativo all’immobile.


Per calcolare l’importo da pagare per il saldo di IMU e TASI, la rendita catastale rivalutata va moltiplicata per il coefficiente dell’immobile e il risultato di questa operazione va a sua volta moltiplicato per l’aliquota deliberata dal Comune in cui si trova l’abitazione. Ma quali sono i coefficienti relativi alla categoria degli immobili? Eccoli di seguito:

  • 160 per abitazioni, magazzini, autorimesse;
  • 140 per locali non a scopo di lucro;
  • 80 per uffici, banche, assicurazioni;
  • 65 per alberghi e opifici;
  • 55 per negozi e botteghe.


Infine, per facilitare il calcolo del pagamento le amministrazioni comunali hanno messo a disposizione dei contribuenti il servizio gratuito Calcolo IMU- TASI.




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