Guida Completa alla Scelta dei Migliori Pavimenti

Ornella Correnti Ornella Correnti
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Il pavimento è una delle componenti principali di una casa, insieme a pareti e soffitto compone il guscio, l’involucro dei nostri ambienti ed è certamente una delle prime cose che vediamo non appena varchiamo la soglia di un appartamento. Estetica, stile e praticità in un pavimento sono un trinomio inscindibile; il mercato offre una vastissima gamma di materiali e di finiture possibili per caratterizzare gli interni, ma come scegliere il pavimento perfetto? In questo Libro delle idee vi proponiamo una guida completa che vi aiuterà ad orientarvi nella scelta del pavimento che fa al caso vostro: pregi e difetti, caratteristiche tecniche e consigli utili per la posa e la manutenzione dei principali materiali da rivestimento, dai più naturali ai sintetici. 

Iniziamo subito!

1. Il parquet

Il primo non poteva che essere lui: il parquet! Materiale naturale per eccellenza è un grande classico che non tramonta davvero mai, adatto a tutti i tipi di contesti, dai più classici ai più moderni, e anche adatto a tutti gli ambienti della casa, basta adottare qualche accorgimento. 

Intanto iniziamo subito con una distinzione fondamentale, il parquet può essere prefinito o massello; il parquet prefinito è certamente il più diffuso, per la sua facilità e velocità di posa e una minore manutenzione negli anni rispetto al massello. Si trova in doghe composte da uno strato di legno nobile di spessore variabile, in genere compreso tra i 2 e i 5 mm, su un supporto in legno multistrato, generalmente abete o betulla.

1.1 Il parquet – tipologie di posa

La posa del parquet può essere incollata o flottante e in entrambi in caso è possibile realizzarla su una pavimentazione esistente, l’importante è preparare adeguatamente il fondo perché sia ben livellato e asciutto. La posa flottante o galleggiante prevede l’utilizzo di un tappetino di base su cui le doghe vengono poggiate e agganciate le une alle altre oppure di una struttura metallica appositamente creata. Il grande vantaggio della posa flottante è che offre la possibilità di essere smontato e rimontato da un’altra parte, completamente intatto. Vantaggio da non sottovalutare per chi soprattutto abita in una casa in affitto.

1.2 Il parquet – massello

Il parquet in legno massello, più pregiato del prefinito, è composto da listoncini di legno grezzo di spessore compreso tra i 10 e i 20 mm circa, che vengono posati con colla o chiodi e successivamente levigati, stuccati e verniciati. Fate ben attenzione a scegliere verniciature ecologiche a base acqua! Sia che scegliate il prefinito che il massello dovete tenere in conto che il parquet è un materiale di cui avere cura, per la pulizia utilizzate un panno umido e un detergente specifico non aggressivo adatto al legno. Dovrete mettere in conto macchie, sbeccature e graffi ma il vantaggio del pavimento in legno è che si può intervenire con una nuova levigatura, sia per il prefinito che per il massello, che lo riporterà al nuovo!

1.3 Il parquet – consigli per la cura

Sia che scegliate il prefinito che il massello dovete tenere in conto che il parquet è un materiale di cui avere cura, per la pulizia utilizzate un panno umido e un detergente specifico non aggressivo adatto al legno. Dovrete mettere in conto macchie, sbeccature e graffi ma il vantaggio del pavimento in legno è che si può intervenire con una nuova levigatura, sia per il prefinito che per il massello, che lo riporterà al nuovo!

 

1.4 Il parquet – le essenze più resistenti

Tantissime le essenze e le tipologie di posa tra cui potete scegliere per caratterizzare i vostri interni; se desiderate non rinunciare al parquet anche in bagno o in cucina vi consigliamo di scegliere tra le essenze più resistenti all’umidità come il teak, l’iroko, il rovere e il doussie.

2. Il gres porcellanato

Se il parquet è il più classico, il gres porcellanato è il rivestimento per pavimenti più diffuso grazie anche soprattutto alla sua incredibile versatilità e varietà. Si tratta di una ceramica estremamente compatta che viene cotta a temperature elevate in modo che alla fine del processo di cottura risulti vetrificata e quindi del tutto impermeabile e resistente all’usura, all’abrasione, agli agenti chimici e agli urti.


Effetto parquet, effetto marmo, effetto cemento, effetto resina, opaco o lucido, liscio o texturizzato… le possibilità con il gres sono pressoché infinite! Se l’idea di avere un rivestimento in legno all’interno del bagno vi alletta ma temete che il parquet possa essere troppo delicate, optate per un gres effetto legno come in quest’immagine, potrete utilizzarlo anche come rivestimento a parete.

2.1 Il gres porcellanato – effetto marmo

Le caratteristiche principali di un buon gres porcellanato sono lo spessore che generalmente si aggira intorno ai 10-13 mm, la presenza di bordi rettificati, ovvero perfettamente squadrati in modo da poter realizzare anche la posa delle lastre in accostamento senza fuga, e in ultimo vi consigliamo di optare per piastrelle colorate in massa. Ciò significa, nello specifico, che la piastrella ha lo stesso colore che riporta in superficie per tutto il suo spessore, quindi, nel malaugurato caso si dovesse sbeccare, non emergerebbe il colore chiaro della pasta ceramica ma lo stesso colore della superficie. È possibile trovare anche lastre effetto marmo colorate in massa con le venature a tutto spessore.

2.2 Il gres porcellanato – abbinamenti

Le piastrelle in gres vengono posate a pavimento con uno specifico collante e separate da una fuga la cui larghezza può variare da 1 a 3 mm, ma potete optare per l’accostamento diretto delle lastre oppure per fuga di maggiore spessore, dipende solo dal design che intendete realizzare. In ambienti umidi prediligete fughe elastiche e antimuffa.


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3. La resina

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Quando si parla di resina a pavimento si intende nella maggior parte dei casi di un rivestimento sintetico autolivellante a base di resine epossidiche, dalla superficie estremamente liscia e compatta. Questo materiale, nato nell’ambito industriale è diventato un vero must dell’architettura moderna; tra i suoi vantaggi c’è certamente quello di essere anassorbente e molto resistente, inoltre offre tantissime possibilità di personalizzazione sia a livello cromatico che a livello di finitura superficiale. C’è chi la preferisce perfettamente liscia, chi invece predilige un aspetto più vissuto e industriale con spatolate concentriche più o meno ampie a vista che creano affascinanti trame.

3.1 La resina – ampie superfici continue

Tra i punti di forza della resina c’è quella di avere un’ampia superficie continua priva di interruzioni, infatti è possibile realizzare grandi metrature, in genere tra i 100 e i 120 mq, senza giunti di dilatazione; ma in questo ogni prodotto è differente, quindi leggete bene le schede tecniche del materiale che selezionate o affidatevi a posatori esperti e qualificati.

3.2 La resina – spessore ridotto

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Una pavimentazione in resina ha uno spessore molto ridotto, che va dai 3 fino ai 5 mm. La posa deve necessariamente essere eseguita da maestranze specializzate perché prevede un preciso ciclo che si compone di diverse fasi da realizzare con tempi e modalità ben definite; proprio per questo i costi sono elevati e i tempi sono piuttosto lunghi. Ma alla fine il risultato vi ripagherà!

4. Il Microcemento

Sempre nell’ambito delle pavimentazioni continue c’è il microcemento, simile per certi versi alla resina ma allo stesso tempo molto diverso. Diversa è infatti la composizione, che nel caso del microcemento è essenzialmente minerale e poi diversa è anche la texture finale, più corposa e vibrante cromaticamente rispetto a una resina. Inoltre, il microcemento nelle colorazioni più chiare è meno soggetto a ingiallimento nel corso degli anni rispetto alla resina.

4.1 Il Microcemento

Come la resina, anche la posa del microcemento ha bisogno di una manodopera altamente specializzata; i costi e i tempi di realizzazione sono piuttosto similari, cambia invece il prezzo della materia prima, che nel caso del microcemento è sensibilmente inferiore alla resina.

Sia la resina che il microcemento possono essere posati su pavimentazioni esistenti, evitando quindi i costi di demolizione e smaltimento, riuscendo a cambiare il look degli ambienti in pochissimi millimetri di spessore.

5. Classico pavimento in cotto

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Il cotto è uno dei materiali edili più antichi ed è uno dei prodotti artigianali più tipicamente italiani; tutt’oggi trova larghissimo impiego grazie alla sua innata capacità di dare calore e personalità a uno spazio. Rispetto al cotto rustico, dalla superficie più ruvida adatta agli esterni, per gli interni è meglio prediligere piastrelle levigate, protette con un trattamento a cera che le rende molto resistenti a macchie o agenti chimici e impermeabili.

5.1 Classico pavimento in cotto

In base alla zona di provenienza il cotto assume diverse colorazioni, che vanno dal beige-ocra fino al rosso intenso; il sapore artigianale è il più alto pregio di un pavimento in cotto, in cui l’irregolarità delle forme, le superfici increspate e le sbeccature non sono difetti ma autentici pregi. Non pensate che sia adatto solo a residenze di campagna o a contesti rustici, il cotto si presta magnificamente a rivestire pavimenti anche di case moderne, come quella che vi mostriamo in questa foto.

6. Prezioso marmo

Una casa con un pavimento in marmo ha senza dubbio un valore aggiunto; come tutti i materiali naturali, il marmo ha dalla sua la grande forza di essere unico ed irripetibile, non esistono piastrelle, più o meno grandi, uguali tra loro. Venature e intrusioni sono splendidi segni distintivi.

Inoltre, il marmo è un evergreen che non passerà mai di moda!

Il suo pregio è l’elevata resistenza meccanica e agli urti, il suo difetto è quello della porosità, che varia però in base al tipo di pietra scelta. 

6.1 Prezioso marmo – come riportarlo a nuovo

Un po’ come accade per il parquet in legno massello, anche i pavimenti in marmo possono essere recuperati se hanno perso il loro originario splendore, basterà eseguire un’arrotatura che livellerà la superficie eliminando le discontinuità e successivamente la levigatura che lo riporterà al nuovo. Tutto ciò è possibile grazie agli spessori delle piastrelle di marmo, che vanno dai 2 ai 3 cm.

6.2 Prezioso marmo – la piombatura

Per chi ama le superfici lucide a specchio che esaltano tutta la struttura venata della pietra naturale, è possibile eseguire la piombatura grazie alla quale con una speciale lucidatrice, su cui vengono montati dei dischi abrasivi, si spande sul pavimento un acido che, riscaldato dall’azione dei dischi rotanti, lucida tutta la superficie. Attenzione però, meglio non utilizzare marmi piombati all’interno dei bagni o degli ambienti con forte presenza d’acqua per evitare spiacevoli incidenti domestici.

7. Resistente LVT

Infine, vi presentiamo un materiale da rivestimento di più recente nascita: l’LVT, noto anche Luxury Vinyl Tile, ovvero pavimenti in vinile di lusso incredibilmente resistenti e versatili. Facilissimi da posare, grazie al tappetino incorporato e al sistema di agganci maschiati sui fianchi che non lasciano spazi tra le piastrelle, questi pavimenti sono molto economici e molto pratici da mantenere; non si scheggiano, non si graffiano e attutiscono le cadute, perfetti per chi ha bambini. Anche qui gli spessori sono davvero ridotti, si parla di 5-8 mm, e possono essere posati su pavimentazioni esistenti.

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